
Da giorni lèggiamo le solite e noiosissime battute che rimbalzano tra social e blog, editoriali giornalistici e catene whatsapp sulla contrapposizione tra nostro e loro, Halloween e Ogni Santi, profano contro sacro, tradizione vs globalizzazione. E si perchè alla domanda “Che c’entra con noi?” una delle risposte più corrette è proprio questa: tutto c’entra, tutto è di tutti, non siamo più cittadini di casa nostra ma del mondo. Ammesso sia questo l’approccio che si vuole avere con la vita, è chiaro!
Massimo rispetto per chi, ultranazionalista, preferisce tenere strette le sole usanze, feste e celebrazioni Made in Italy. È, per l’appunto, una questione di approccio, di punti di vista.
C’è poi la questione del simbolismo e allora la guerra diventa una cosa un po’ da scena apocalittica: angeli da una parte e demoni dall’altra. Halloween è la celebrazione del male e ogni accenno di festeggiamento è un’evocazione del maligno travestita da intrattenimento per bambini. Praticamente uno Squid Game satanista!
Anche in questo caso, rispettiamo assolutamente l’opinione di tutti (e non per buonismo ma perchè non ci tange direttamente) ma ci chiediamo quale sia il motivo per demonizzare chi affronta la cosa in modo diverso. Perché diamine poi si pensi che abbracciare usi internazionali significhi spogliarsi di identità propria.
Noi abbiamo festeggiato Halloween come ogni anno. Ci siamo truccati, vestiti, abbiamo addobbato casa e riempito la tavola di zucche, dolciumi, e ogni forma di leccornia dolce e salata possibile. Dai tetti pendevano fantasmini e tutti sembravamo vampiri o zombie. Il tema dominante è stato El Día de los Muertos. Ci è sembrato interessante creare una sintesi dei due momenti, quello di fine ottobre e quello dei primi di novembre, e scoprire qualcosa in più su come si vivono altrove queste ricorrenze. Nello specifico, questa chiave ci ha portati a leggere di usi e tradizioni dell’America Latina.
E così, armati di trucchi colorati e fiori finti da indossare tra i capelli, abbiamo dato il via alla vestizione carnascialesca del nostro Halloween. Il giorno seguente tutti a celebrare i Santi, tanto quelli di nome -Il bisnonno!- quanto quelli di fatto, riconosciuti dalla Chiesa Cattolica.
E il giorno a seguire (oggi!) tocca ai morti. È un nuovo Día de los Muertos, quello unico e ufficiale per gli italiani.
Si dorme fino a tardi e, al risveglio, si guarda sotto il letto, perché di notte, ci insegnavano le nonne quando eravamo piccini, vengono i “morticini”, quegli affetti che non ci sono più ma che ci restano nel cuore e vegliano sul nostro cammino, per portare dei regali ai bambini.
Quale che sia la vostra scelta, pensiamo che tutto sia legittimo e potenzialmente utile a migliorare la crescita, l’approccio con il mondo e con il “diverso da sè” che i bambini è bene sviluppino da subito. Da genitori, da famiglia, facciamo all in! Prendiamo tutto: festività italiane ed estere, celebrazioni tradizionali e new entry. Del resto, per accettare il nuovo serve avere chiara la propria identità. Ma per apprezzare bene da dove veniamo e capire chi siamo, è fondamentale sapere che esiste un universo oltre il nostro. E finché i nostri bimbi si divertono, le occasioni diventano pretesti per stare insieme in armonia e nessuno lede nessun altro, non c’è ragione per dividersi in supporters e detrattori come per tutte le cose della quotidianità di noi, noiosissimi adulti!